lunedì 18 aprile 2011

FORSE E' IL CASO CHE MI PRESENTI

Non è facile spiegare chi sono senza risultare noiosa, ma farò del mio meglio. Mi chiamo Giulia, ho quasi 20 anni e sono al primo anno di Medicina. All'apparenza non ho niente che non va: vado d'accordo con i miei, sono fidanzata da quasi due anni, studio quello che mi piace. Però da anni mi porto dentro un peso grandissimo che non riesco a mandare via. Fin da piccola le mie compagne di classe mi hanno fatta sentire brutta e inadeguata (portavo gli occhiali, non ero vestita alla moda nè firmata, ero molto timida e chiusa). Con il tempo la situazione non è migliorata, anzi, mi ricordo che alle medie ero talmente sfigata che le ragazze più "in vista" non perdevano neanche tempo a prendermi in giro, ma mi davano dei consigli per sembrare meno un pesce fuor d'acqua e mimetizzarmi con l'ambiente. Ero così insignificante e squallida che facevo pena anche a loro. E' stato allora che ho cominciato a cercare consolazione nel cibo: passavo i pomeriggi saltando da uno sportello della dispensa all'altro, senza però dimenticarmi di fare una capatina al frigorifero. Non mangiavo mai quantità esagerate per paura che i miei se ne accorgessero e mi facessero una scenata (facevo tutto di nascosto), ma qualche volta non riuscivo a trattenermi e finivo intere tavolette di cioccolata, per poi beccarmi ramanzine interminabili quando la carta spuntava da qualche parte nella mia stanza. Nessuno si è mai reso conto che mangiavo perchè stavo male, pensavano semplicmente che fossi un po' golosa e avessi più fame perchè stavo crescendo. Del resto, tutte le schifezze che mangiavo non avevano effetti particolari sul mio corpo: non ero magra, ma non sono mai stata in sovrappeso. Quando sono andata alle superiori la cosa è continuata più o meno allo stesso modo, finchè un giorno, comprando un paio di pantaloni, mi sono sentita dare della "falsa magra" da una commessa, che mi ha proposto una taglia 44. Da lì è cominciato il vero e proprio rifiuto per il mio corpo (che prima di certo non amavo, considerato che non ho messo un costume da bagno dalla prima media all'estate scorsa perchè mi vergognavo delle cosce enormi), e l'ossessione per la dieta. Inizialmente mia madre mi ha assecondato, apprezzando la mia volontà di controllarmi un po' di più, ma con il passare del tempo la cosa è degenerata, lei non ha idea di quanto. E adesso, a distanza di tre anni da quel giorno, sono qui. Con un solo obiettivo: DIMAGRIRE, diventare piccola e poter passare inosservata. Sono stanca di essere così ingombrante, goffa, brutta. Devo farcela

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